Rifiutata prima di nascere in Cina.
Sterilizzata a forza in Perù.
Infibulata in Somalia.
Picchiata in Sudafrica.
Venduta in India.
Umiliata in tanti paesi del mondo.
Una storia vecchia come il mondo, quella della violenza sulle donne.
L’elenco degli abusi è infinito. Nel passato ma anche oggi. Poco cambia se si chiamano percosse, diritti negati, stupri, matrimoni forzati, delitti d’onore, rapimenti o discriminazioni.
Molte donne di continenti e paesi lontani, di religione e condizioni sociali diverse, ricche o povere, istruite o analfabete, sia che vivano in guerra o in tempo di pace, sono legate dal filo comune della violenza subita, di un’ anima ridotta in frantumi.
Picchiate, violentate, sfruttate, uccise – spesso tra le pareti domestiche – la violenza sulle donne conta un numero di vittime enorme: ogni anno uccide più delle malattie. Più del cancro. Più degli incidenti stradali. Più della guerra. Il baratro della violenza femminile è davvero profondo: una voragine senza fine. Spesso tacitamente approvato.
Nella giornata del ONE BILLION RISING, auguro a tutte voi di poter “trasformare il dolore in potere, per affermare che ogni donna ha il diritto di vivere e decidere del proprio corpo e del proprio destino”.
AGISCI, BALLA, RIBELLATI! #1billionrising #rise4revolution
Simona Oberhammer – La Via Femminile