
ANALISI BIOENERGETICA E DIAGNOSI CORPOREA PER LAVORARE SUL DOLORE SOMATO PSICHICO
Alla base del modello bioenergetico troviamo l’analisi del carattere, concetto principale del pensiero di Reich il quale si sposta dall’analisi del sintomo all’analisi del CARATTERE (un insieme strutturato di resistenze o difese, psichiche e corporee, che rivelano il modo unico di essere nel mondo della persona).
Per questo, l’analisi di tale organizzazione, permette al terapeuta non solo di valutare la sofferenza del paziente ma anche di poter fare delle ipotesi di intervento.
I diversi tratti caratteriali delle persone, presi insieme, formano una DIFESA unitaria contro le emozioni percepite pericolose. Per non sentirle, per bypassarle, per non viverle.
Si creano le due facce di tale organizzazione:
- una armatura caratteriale, la difesa psichica
- una armatura muscolare, la difesa corporea
Non c’è evento psichico che non si ripercuota nel corpo e viceversa non c’è blocco- corazza che non condizioni le funzioni mentali.
Nella PERSONALITÀ SANA i due livelli cooperano, in quella DISTURBATA si creano aree di conflitto che bloccano il libero fluire dell’energia, delle emozioni e delle sensazioni rendendo difficile un processo d’integrazione corpo mente.
Lo SCOPO DEL LAVORO CORPOREO è:
- sciogliere i blocchi muscolari che contengono il conflitto,
- liberare le emozioni in essi intrappolate
L’attenzione al corpo permette al clinico di cogliere quegli aspetti impliciti che le parole non possono rivelare
Nella persona con problematiche emozionali, i conflitti psichici hanno una ricaduta sul corpo sotto forma di restrizione del respiro e limitazione della motilità (blocchi muscolari), con conseguente sofferenza a diversi livelli e una scissione mente corpo. La persona non riesce a rimanere in contatto con la realtà interna ed esterna, si lascia rapire e trasportare da ciò che gli accade senza deciderlo.
Alexander Lowen studia le origini ed i processi dinamici del carattere e differenzia le varie resistenze per forma e contenuto.
Egli evidenzia 5 diritti primari di ogni essere umano, che rappresentano lo scandire del suo sviluppo. I cinque caratteri sono il modo per spiegare cinque modi diversi in cui abbiamo perso, lungo il processo evolutivo, la percezione di noi.
IL DIRITTO DI ESISTERE E IL CARATTERE SCHIZOIDE
La conseguenza più importante che troviamo nel corpo sarà una con- trazione e una torsione diffusa oltre che asimmetrie di vario genere. Il pensiero è isolato rispetto ai sentimenti, spesso si ha un notevole sviluppo del pensiero astratto, mentre sono poco sviluppate le operazioni concrete riguardanti il mondo fisico.
IL DIRITTO DI AVER BISOGNO E IL CARATTERE ORALE
Un carattere che si basa sulla privazione, sulla dipendenza e sulla gratificazione degli altri a spese di sé. È poco carico ed esprime la sua rabbia o la sua disponibilità attraverso le sole parole, così come la sua autoaffermazione. Si sente sempre in diritto di accudimento ma senza né la capacità di darselo e né di chiederlo esplicitamente e in modo realistico
IL DIRITTO DI ESSERE SOSTENUTO E IL CARATTERE PSICOPATICO
A livello corporeo troviamo uno sviluppo sproporzionato della parte superiore del corpo a scapito di quella bassa, che corrisponde all’immagine gonfiata dell’io. La parte alta esprime forza e arroganza, gli occhi sono guardinghi e indagatori, non sono aperti alla relazione e alla comprensione. La tensione si concentra alla base del cranio, dove si trovano i centri visivi, per influenzare la percezione della realtà. La parte inferiore del corpo e la pelvi esprimono debolezza e rigidità, più vicina al carattere orale e ai suoi bisogni.
Il termine psicopatico sottolinea una patologia della psiche, infatti l’io nega la percezione delle sensazioni e dei sentimenti e al posto della realtà mette le sue idee. L’immagine di sé prende il posto del senso di sé.
IL DIRITTO DI ESSERE LIBERO E DUNQUE LA PIENA AFFERMAZIONE DI SÉ: IL CARATTERE MASOCHISTA
L’io del masochista è schiacciato e serrato in una morsa: all’estremità superiore viene forzato all’accondiscendenza, in quella inferiore è forzato ad una rigida educazione, all’igiene personale. Come conseguenza si formano difensivamente due blocchi: nel collo e nella pelvi che intrappolano il bambino in una vera gabbia. Assume la forma del “bravo ragazzo” sottomesso ma sotto cova il fuoco dell’ostilità, che si esprime in modo indiretto con una sottile e costante provocazione di fondo. Il sintomo è la lagnanza e la resistenza.
Il Superio, la voce interiore di autorità, si colora dei toni colpevolizzanti dell’ambiente, diventando così una fonte di persecuzione e umiliazione.
IL DIRITTO ALL’AMORE SESSUATO: IL RIGIDO
Il carattere rigido si forma a causa dello sfruttamento della sessualità o della competitività naturale, da parte delle persone che lo accudiscono o vi reagiscono negativamente. Il rigido non può arrendersi pienamente all’amore per paura di essere sfruttato, tradito o rifiutato. Il blocco si ha con la contrapposizione e l’irrigidimento alla spinta di “andare verso” il genitore di sesso opposto: la schiena è rigida, il collo stretto, il capo eretto, le spalle e il bacino ritratti, la parte anteriore rigida. Inibisce la propria carica di amore sessuale in due modi o inibendo la sessualità o scindendo l’affetto dalla sessualità. La competitività, l’ostinazione e il controllo sono elementi caratteristici di questo carattere.
Fatta questa premessa, necessaria seppur molto sommaria, di ciò che s’intende per carattere, passo a focalizzare il nostro approccio alla diagnosi.
La diagnosi è un processo sempre attivo in ogni seduta. Da una parte l’ipotesi caratteriale viene continuamente rimessa in discussione e dall’altra si lavora sul qui e ora dell’esperienza con tutti i suoi contenuti conflittuali, di deficit o traumatici. Non esiste infatti un carattere puro ma una mescolanza di tratti legati alle vicissitudini della propria storia.
Certamente nelle prime sedute noi cerchiamo di mettere a fuoco la problematica del paziente distinguendo come prima cosa se tale problematica si inserisce in un quadro nevrotico, borderline o psicotico. Questi ed altri punti della ricerca sono indagati sul versante verbale e su quello corporeo.
Dipenderà poi da questa valutazione il tipo di intervento più adatto, sia rispetto alla finestra di tolleranza, che al bisogno più profondo del paziente.
AREE DI INDAGINE DEL TERAPEUTA:
- La prima area d’indagine riguarda la percezione globale del paziente, la vitalità del suo corpo, la libertà di espressione, la padronanza del suo agire e comunicare, la coerenza tra ciò che dice e ciò che esprime con il corpo
- Sin dalla vita prenatale il corpo viene scolpito a stretto contatto con l’ambiente reagendo alla negatività, irrigidendosi e bloccando il respiro. Osservando quindi il corpo e il modo di respirare del paziente il terapeuta ha una traccia da seguire e su cui può indagare
- La sfera sessuale ed affettiva. È una indagine sull’affettività del paziente e del gruppo di appartenenza, attuale e passato (familiare, amicale, scuola/lavoro)
- Il livello energetico generale
- La lettura del corpo, in cui si osservano:
- Le proporzioni tra le parti del corpo: destra, sinistra; sopra sotto; testa-tronco bacino e
- arti.
- La postura, la posizione della testa, del bacino, dei piedi che compongono il grounding
- o centratura della persona, come contatto ed equilibrio con la realtà sia interna, fatta di sensazioni ed emozioni.
- I piedi, le caviglie, le ginocchia, i polpacci e le gambe nel loro insieme sono direttamente coinvolti nella stabilità-sicurezza mentre il petto ci parla della relazione con la base sicura.
- La testa, la schiena e il bacino ci parlano della distribuzione della carica.
- La voce, gli occhi, l’espressione del viso sono più coinvolti nell’espressione emotiva.
- l profilo respiratorio: ritmo, volume, fluidità, forza e area coinvolta, ci parla degli affetti e della loro fluidità o castrazione. Fisiologicamente il respiro è una pompa che alimenta e fa funzionare altri sistemi fisiologici, ma psicologicamente è una specie di radar, una sorta di strumento di percezione. Mentre gli affetti leggono il mondo, il respiro legge gli affetti (G.Downing,1995).