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Quando sento paura, nulla può fermarla. È accompagnata da idee di esposizione, di giudizio e di vergogna.

La mente immagina di deludere persone, di essere deriso.

Queste immagini salgono sempre di più nella scala del terrore e la mente cerca soluzioni che non ci sono. 

L’accettazione di sé è un lontano miraggio.

Sono momenti in cui, tutto ciò che ho appreso per costruire l’autostima, viene messo in discussione.

Non c’è via di fuga, le spalle sono al muro e tutti mi guardano.

Gli sguardi sono terribili: denigratori, delusi, sarcastici, accusatori, violenti, distanti.

È tutto distrutto. La mia reputazione e la mia immagine, faticosamente costruita negli anni, è frantumata per sempre.

Come dire ”proprio tu fai queste cose? Davvero sei così? E io che credevo che….” 

Vorrei essere me stesso, vorrei poter esagerare godendomi l’uscita dalla zona sicura, vorrei poter dire “che bello, ce l’hai fatta!   Vai a testa alta e divertiti a vedere le persone grigie, che ti invidiano il coraggio e la faccia tosta. Porta scompiglio, crea diversivi, stupisci e osserva cosa accade intorno a te. Ridi e sorridi di chi rimane spiazzato o di chi è contrariato dentro al suo piccolo mondo”.

Primo punto, mi chiedo: se sapessi di morire tra un mese, farei questo e ben altro…allora…perché non ora? Perché devo essere minacciato e avere il tempo contato per cominciare ad essere me stesso? Secondo punto: se cominciassi a pensare alle persone che davvero contano per me, queste mi accetterebbero comunque quindi, in fondo, chi temo davvero? 

Quale persecutore ho interiorizzato talmente tanto da proiettarlo indifferentemente su tutti? Chiudo gli occhi e provo a cercarlo mentre respiro….appare solo la parola TROPPO, a braccetto con disappunto e la derisione. Come dire: chi ti credi di essere, cosa credi di fare, come sei messo, ma ti vedi che sei ridicolo?

Allora decido di raccontare quello che ho fatto, di condividerlo, in modo tale da liberarmene e vedere l’effetto che ha sugli altri: ecco, direi il nulla. Un ghosting a pieno titolo. A questo punto dovrò decidere se è peggio essere ignorato o essere deriso. Probabilmente non devo mettere le mani avanti. Probabilmente devo entrare nel mio spazio e in quello degli altri mostrandomi per ciò che sono, mostrandomi per le scelte che faccio, mostrando che mi piacciono, mostrando che posso starci, in quello spazio e nel mondo, nel modo in cui ho deciso. Per ora, ho ancora paura. Per ora serve ancora l’approvazione di chi mi guarda. Per ora, la vergogna, non sente ragioni….perchè credo ancora di essere sbagliato?

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